Quanto si risparmia con lo smart working

Articolo a cura di Giovanna Annunziata

Lo smart working offre vantaggi per aziende, per lavoratori e per la società, garantendo una forte riduzione dei costi e dell’inquinamento. ICT Partner offre tecnologie IT e ICT fondamentali per abilitare il lavoro agile nella propria realtà aziendale.

Smart working: i vantaggi per le aziende

Con l’allentamento delle misure pandemiche, nell’ultimo anno le aziende hanno gradualmente ricominciato a far tornare i propri dipendenti in presenza. Ma, in questo periodo di fortissimi rincari dell’energia, è evidente che l’esperienza dello smart working continua ad offrire vantaggi: molte società ed enti pubblici hanno deciso, per risparmiare sulle bollette, di chiudere del tutto le proprie sedi nei giorni in cui i dipendenti lavorano da remoto.

È una pratica che viene messa in atto sia dalle aziende private che dalla pubblica amministrazione. Secondo uno studio dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, un’azienda che prevede 2 giorni in remoto alla settimana riesce a tagliare i costi annui di 500 euro a postazione. Se poi si riducono gli spazi della sede del 30%, tale risparmio potrebbe aumentare fino a circa 2.500 euro l’anno per ogni lavoratore.

Per esempio, tutti i venerdì il Comune di Milano spegne luci e riscaldamenti dei suoi uffici con 2 mila dipendenti operativi da remoto. Lo stesso fa Tim, che prevede 2 giorni di lavoro in presenza e 3 giorni da remoto, di cui uno è sempre il venerdì, giorno in cui le sedi sono chiuse per risparmiare energia.

I vantaggi per il lavoratore

Se non lo si limita ad un’ottica emergenziale, lo smart working è un modo alternativo di organizzare il lavoro dei dipendenti e di consentire un nuovo modo di bilanciare gli equilibri tra vita privata e lavoro. Anche i dipendenti hanno, infatti, dei vantaggi. A partire dal risparmio dei costi di commuting, ossia quelli legati agli spostamenti per andare al lavoro, come la benzina o l’abbonamento dei mezzi pubblici: il dipendente potrebbe avere un risparmio netto di circa 600 euro l’anno.

Gli smart worker “veri”, che oltre alla possibilità di lavorare da remoto hanno flessibilità nella gestione degli orari di lavoro e lavorano per obiettivi, hanno livelli di benessere ed engagement più elevati di chi lavora in sede e, soprattutto, di chi lavora da remoto senza altre forme di flessibilità.

I vantaggi per la società

Per l’ambiente l’applicazione di queste prassi si traduce in una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 450Kg annui a persona. Dall’analisi dell’ Osservatorio “questo è il risultato di tre componenti su base annua: la riduzione degli spostamenti, che permette il risparmio di 350 Kg di CO2, le emissioni risparmiate nelle sedi delle organizzazioni che hanno introdotto lo Smart Working (pari a circa 400 Kg di CO2) al netto delle emissioni addizionali dovute al lavoro dalla propria abitazione (in media circa 300 Kg di CO2). Considerando il numero degli smart worker attuali pari a 3.570.000 di lavoratori, l’impatto a livello di sistema Paese sarebbe pari a 1.500.000 Ton annue di CO2. Tale quantità è pari a quella assorbita da una superficie boschiva di estensione pari a circa 8 volte quella del comune di Milano.”

Quanti sono i lavoratori in smart working

Lo Smart Working è ormai presente nel 91% delle grandi imprese italiane, mediamente con 9,5 giorni di lavoro da remoto al mese e progetti che quasi sempre agiscono su tutte le leve che caratterizzano questo modello. Se prima della pandemia i lavoratori da remoto erano circa 500 mila, nel 2022 sono stati circa 3,6 milioni. Lo studio dell’Osservatorio prevede che nel 2023 il lavoro da remoto aumenti ancora, spinto soprattutto da maggiore iniziativa delle grandi imprese e da un’ipotesi di aumento dei lavoratori pubblici in smart working.

Le tecnologie per lo smart working

Abbiamo già parlato di come lo smart working implichi un ripensamento del concetto di luogo di lavoro: un mix tra lavoro d’ufficio e da remoto, da casa o da altri spazi. Per poter scegliere dove e quando lavorare, è necessario che siano già predisposte tutte le infrastrutture e piattaforme di collaborazione, supervisionate da ottimi sistemi di sicurezza.

La business continuity dipende sia dalla governance dei sistemi e dalla loro messa in sicurezza, sia dalla garanzia dei servizi che assicurano massima produttività individuale alle persone che lavorano.

In termini di dotazione tecnologica, non parliamo solo di PC portatili, ma anche di telefoni, cuffie e microfoni professionali, centralini telefonici di ultima generazione, connessione VPN, connessione VoIP, software aziendali e servizi di social collaboration.

Cosa può fare per te ICT Partner

Nonostante gli evidenti vantaggi, l’adozione dello smart working nelle PMI è ostacolata da una cultura aziendale incentrata molto sul controllo della presenza. Ma, se da un lato non è semplice introdurre in queste realtà modelli organizzativi più flessibili, dal punto di vista tecnologico il discorso cambia: basta affidarsi ad un approccio professionale.

L’introduzione di tecnologie e competenze digitali è un prerequisito fondamentale. ICT Partner aiuta imprese, PMI e uffici professionali a ripensare e riorganizzare l’intera architettura IT per abilitare lo smart working.

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